È possibile erogare prestiti a pensionati di reversibilità? Trattandosi di una forma di reddito fisso e continuativo, la cosiddetta pensione di reversibilità, destinata ai superstiti di un pensionato deceduto, a meno che non sia cointestata, come può essere ad esempio il caso di un assegno previdenziale assegnato a più figli, è sempre finanziabile richiedendo un prestito con cessione del quinto.
La sola eccezione è che l’ammontare del capitale risulti inferiore dopo il calcolo della rata mensile di ammortamento al minimo fissato dallo Stato per la sopravvivenza, in quel caso sarà necessario battere le strade alternative previste come prestiti a pensionati con pensione minima dagli istituti di credito e società finanziarie.
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Pensione di reversibilità, cos’è e a chi spetta
Prima di vedere come funzionano i prestiti a pensionati di reversibilità, analizziamo in dettaglio tutte le info più importanti che riguardano questo tipo di pensione. La pensione di reversibilità è
Sul sito dell’Inps viene spiegato in dettaglio a chi spetta la pensione di reversibilità, e nell’ordine i beneficiari risultano essere:
- Il coniuge anche se separato o divorziato, se titolare di un assegno di mantenimento
- I figli, se al momento del decesso del genitore non hanno ancora raggiunto la maggiore età, se si tratta di studenti o universitari con età tra i 18 e i 26 anni, ancora a carico alla data del decesso del parente, e infine se risultano essere inabili, con certificati medici che attestano problemi fisici o mentali che impediscono di svolgere qualsivoglia attività lavorativa
- I nipoti minori, anche se non formalmente affidati, qualora siano a carico degli ascendenti, ovvero nonno o nonna, alla data della rispettiva morte
- In assenza di altri parenti, può spettare a fratelli celibi e inabili e a sorelle nubili e inabili, che risultano a carico della persona defunta, ovviamente se non già titolari di una pensione
Viene considerato a carico il superstite che non è economicamente autosufficiente: secondo quanto stabilito dalla normativa vigente, il limite stabilito avviene quando il reddito individuale del superstite non supera l’importo del trattamento minimo della pensione maggiorato del 30 per cento. Ma risulta a carico anche il soggetto che è stato abitualmente mantenuto fino al momento del decesso del pensionato o del lavoratore che ha maturato il diritto all’assegno previdenziale.
Requisiti e ammontare della pensione di reversibilità
Secondo quanto stabilito dalla normativa, i requisiti necessari per il lavoratore deceduto non ancora pensionato per percepire l’assegno previdenziale sono
La normativa stabilisce gli importi della pensione di reversibilità, che variano a seconda della situazione familiare in essere:
- 60 per cento della pensione esclusivamente per il coniuge
- 70 per cento per un figlio
- 80 per cento per il coniuge e un figlio oppure due figli senza coniuge
- 100 per cento per il coniuge se i figli sono più di tre
- 15 per cento per ogni altro familiare, diverso dal coniuge, figli e nipoti
Il diritto a ricevere tale trattamento pensionistico può cessare nel caso in cui il coniuge si risposi, i figli superino i limiti di età stabiliti o terminino gli studi, oppure venga meno lo stato di inabilità del soggetto che percepisce la pensione di reversibilità. Dopo la riforma sulla previdenza sociale del 1995, che ha segnato il passaggio da un regime retributivo ad uno contributivo, è stato stabilito inoltre che se il beneficiario possiede altri redditi l’assegno di reversibilità si riduce come indicato nella seguente tabella:
Ammontare reddito | Percentuale riduzione |
---|---|
Reddito superiore a 3 volte la pensione minima (1500 euro circa) | 25% della pensione |
Reddito superiore a 4 volte la pensione minima (2000 euro circa) | 40% della pensione |
Reddito superiore a 5 volte la pensione minima (2500 euro circa) | 50% della pensione |
Per fornire un semplice input, evidenziamo come la riduzione della pensione scatta già per un reddito lordo inferiore a 20mila euro: inoltre se consideriamo che la decurtazione viene praticata su un importo che già viene tagliato rispetto all’erogazione originale, in quanto ad esempio la moglie di un pensionato defunto, come visto sopra, riceve il 60% dell’assegno del marito dipartito, è molto facile che si arrivi a incassare il 45 per cento della pensione originaria del pensionato, dunque meno della metà rispetto a quanto veniva erogato in partenza dall’Inps.
Prestiti a pensionati di reversibilità
Chi percepisce una pensione di reversibilità con una soglia superiore alla pensione minima stabilita dallo Stato per la sopravvivenza di un individuo, fissata poco sopra i 500 euro, può dunque tranquillamente richiedere un finanziamento tramite la formula prestito con cessione del quinto oppure come un normale prestito personale: nel primo caso il limite massimo di età per richiedere il finanziamento è 85 anni, che diventano 75 anni nel secondo.
La durata del prestito varia da 12 a 120 mesi massimo, ed è possibile richiederlo anche per chi è finito nella lista dei protestati ricorrendo alla formula prestito con cessione del quinto. L’importo massimo che è possibile richiedere dipende dall’assegno previdenziale percepito e dalle condizioni che variano a seconda della banca a cui ci si rivolge.
Generalmente si parte da un minimo di 15mila euro fino ad arrivare a un massimo di 80mila euro, ma alcuni istituti di credito possono anche estendere la quota massima. Per chi è alla ricerca di somme esigue per finanziare esigenze personali di modesta entità, può ricorrere al Piccolo prestito Inpdap che offre il capitale necessario a condizioni di rimborso molto vantaggiose.
Possono richiedere i prestiti Inpdap con pensione di reversibilità anche quei soggetti che sono stati segnalati nelle banche dati del Crif come cattivi pagatori, e tanto gli importi erogabili dall’istituto di credito quanto il periodo di ammortamento del finanziamento vengono definiti in sede contrattuale sulla base della quota cedibile della pensione. Ricordiamo che non possono accedere ai prestiti su cessione del quinto della pensione i titolari di pensioni di reversibilità cointestata, ossia i soggetti che ricevono parte della pensione del coniuge scomparso, essendo la pensione cointestata un assegno destinato al nucleo familiare.
Prestiti pensionati con più pensioni è possibile?
Se oltre a percepire la pensione di reversibilità, il soggetto è titolare di un altro trattamento pensionistico Inps, è possibile sommare i due importi al fine di determinare la rata massima cedibile con il quinto dell’assegno previdenziale.
Facciamo un esempio: mettiamo il caso che il soggetto abbia una pensione di anzianità da 500 euro e una pensione di reversibilità da 1000 euro, in questo caso potrà contare su una base di 1500 euro, e poiché la cessione del quinto non può superare il 20 per cento del reddito percepito, la rata massima cedibile diventa di 300 euro, assolutamente sostenibile per il richiedente e dunque erogabile senza problemi da qualsivoglia istituto di credito o società finanziaria.
A chi rivolgersi per chiedere un finanziamento con pensione di reversibilità? Se si è in grado di soddisfare i requisiti sufficienti, sia dal punto di vista anagrafico che di reddito, ci si può rivolgere a qualsiasi istituto di credito, ma è consigliabile scegliere quelle che prevedono condizioni agevolate sui tassi o sull’età massima, come per i prestiti Inps.
Conclusioni
In conclusione, sono convenienti i prestiti a pensionati con pensione di reversibilità? Premesso che è sempre meglio rivolgersi ad un consulente finanziario per individuare la soluzione migliore a seconda delle singole esigenze di ognuno, in linea generale è possibile affermare che il prestito pensionati con cessione del quinto resta un’opzione assai vantaggiosa per chi ha la possibilità di richiederlo, anche quando si percepisce una pensione di reversibilità, sia per i tassi di interesse molto competitivi rispetto ad un normale prestito personale, sia per la comodità di avere la trattenuta diretta della rata mensile di rimborso, senza avere la preoccupazione di doversi ricordare di pagare tramite bollettino, e grazie alla sottoscrizione di una polizza vita l’eventuale decesso anticipato riguardo l’estinzione del debito non va a gravare sugli eredi del defunto.
Inoltre la cessione del quinto rappresenta una tutela sufficiente per una banca affinché possa concedere il finanziamento anche a chi è stato protestato ed è finito nella lista dei cattivi pagatori, consentendo anche a chi ha avuto difficoltà ad onorare i propri impegni finanziari ad avere nuova liquidità. Ovviamente l’entità e l’importo della pensione di reversibilità rappresenta un fattore determinante: ove mai fosse troppo basso per richiedere una cessione del quinto, si può sempre optare per strade alternative come il prestito vitalizio bancario, consigliato a chi percepisce una pensione sociale o minima ma ha almeno un immobile di proprietà da proporre come garanzia ad un istituto di credito.